Cenni Storici
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Fig. 1-
Foto Storica Ruffano- Piazza Principe Umberto - Castello |
Ruffano (fig.1) è una cittadina posta
al centro della penisola Salentina, a 10 Km da Tricase e 15 da
Gallipoli. E' uno dei più suggestivi paesi dell'entroterra
salentino. Si arrampica su un costone di roccia, parte finale
delle murge salentine, innalzandosi così su una collinetta.
Il toponomio deriverebbe da un centurione di nome Ruffo il quale
ebbe in sorte questa terra con l'occupazione romana del Salento.
Tra le diverse opinioni degli storici sulle origini del nome,
riportiamo quelle più accreditate: una è quella
cui abbiamo fatto cenno poco innanzi, e cioè che il nome
del paese deriverebbe
"...da un centurione di nome Ruffo il quale ebbe in
sorte questa terra con l'occupazione romana del Salento"
(Cfr. A. De Bernart, Pagine di storia ruffanese, 1965, pagg. 7
e seg.);
Un'altra è quella sostenuta da Mons. Giuseppe Ruotolo,
Vescovo di Ugento, sempre riportata da De Bernart nell'opera citata,
secondo la quale l'origine probabile può essere stata
"...dal gentilizio Rufius , oppure dalla voce Italica
Rufus o Rubus ; più probabilmente Rubis che vuol dire spineto
o frutteto..." deriverebbe, cioè o da un posto
pieno di rovi, o da un luogo colmo di frutti...
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Fig. 2-
Particolare Castello Brancaccio |
Sin qui le ipotesi e la leggenda.
Ciò che è certo, invece, e che dalla caduta dell'Impero
Romano, dal V al XI secolo, Ruffano dovette subire un lungo periodo
di guerre e distruzioni ad opera dei diversi popoli che si avvicendarono
nella nostra penisola. Questo stato di soggezione e disagio, durò
anche sotto il principato di Taranto cui Ruffano obbedì
sino al 1463. Poi vennero i Ruffa, i Colonna, gli Antoglietta,
i Falconi, i Filomarino, i Brancaccio ed, in ultimo, i Ferrante
che diedero notevole lustro e prestigio a questa città.
Nella campagne di Ruffano, in località 'Cardigliano' si
trova uno degli esempi più importanti della civiltà
contadina: 'Il trullo Ferrante' (fig. 3), uno
dei più grandi
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Fig. 3 -
Trullo Ferrante |
della Puglia, costruito dalla omonima famiglia gentilizia, utilizzato
come masseria di campagna. Il castello, chiamato '
Castello
Brancaccio' (fig. 2), situato nel punto più alto
del paese, fu edificato nel 1626. Ha vissuto il suo più
grande splendore sotto Carlo Brancaccio. E' privo di apparato
di difesa. La loggia Brancaccio unisce il castello alla chiesa
parrocchiale. Sull'antico portale risalta lo stemma dei marchesi
Ferrante. Superato il portale si trova un cortile scoperto. Sulla
facciata sono rappresentati in bassorilievo stemmi guerreschi,
scudi, lance, fucili e cannoni.
Di Ruffano fa parte la frazione di Torrepaduli. Il nome di Torrepaduli,
piccola frazione di Ruffano, trae origine da due elementi: le tre
torri, o l'unica torre come sostengono alcuni, che costituivano
l'antica fortezza, e la palude circostante. Questo luogo fu ereditato
da Maria Enghein, figlia del conte di Lecce, Giovanni, alla morte
del fratello Pietro, nel 1384, e a seguito del matrimonio con il
Principe di Taranto, lo donò ai frati francescani di S. Caterina
in Galatina.
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Fig. 4-
Particolare del portale della Chiesa dell'Immacolata |
Le vicende storiche successive vedono passare lo stesso feudo nelle
mani di diversi beneficiari o acquirenti, baroni e principi, lungo
i vari secoli fino al tardo ottocento. Arrivando da Ruffano, ci
si trova di fronte il Santuario di San Rocco, simbolo di Torrepaduli,
che custodisce alcuni affreschi del 500. Sul suo sagrato ogni anno
si tiene la caratteristica Danza delle Spade, nella notte tra il
15 e 16 agosto. La
Chiesa dell'Immacolata, edificata
nel XVI secolo, si trova nel nucleo antico di Torrepaduli. L'interno,
semplice nelle linee architettoniche, conserva dei pregevoli altari
barocchi.
La facciata (fig. 4) è impreziosita
dal portale, molto decorato, con al centro la statua della Madonna
Immacolata, al di sotto della quale vi sono tre torri, emblema di
Torrepaduli.